Canali Minisiti ECM

Anche il fegato ha le 'sue' staminali: potrebbero evitare i trapianti

Medicina Interna Redazione DottNet | 01/08/2019 11:15

Potrebbero essere usate in futuro per rigenerare i tessuti

Anche il fegato ha cellule staminali che potrebbero essere usate in futuro per rigenerare i tessuti, riducendo la necessità di trapianti. Lo ha scoperto la ricerca del King's College di Londra pubblicata sulla rivista Nature Communications. Analizzando il Dna di cellule fetali e adulte prelevate dal fegato i ricercatori ne hanno trovato un tipo, finora sconosciuto, che sembra avere proprietà simili a quelle delle cellule staminali. In particolare sono state trovate le cosiddette "cellule progenitrici epatobiliari ibride (hepatobiliary hybrid progenitor cell, o HHyP)", che assomigliano molto ad altre cellule trovate nei topi e che hanno mostrato la capacità di rigenerare il tessuto del fegato. "Per la prima volta - sottolinea Tamir Rashid, uno degli autori - abbiamo visto che delle cellule con proprietà simili alle staminali potrebbero esistere nel fegato umano. Questo potrebbe aprire la strada a una serie di applicazioni in medicina rigenerativa per il trattamento di malattie del fegato, inclusa la possibilità di evitare il ricorso al trapianto".

pubblicità

fonte: Nature Communications

Commenti

I Correlati

La scoperta, che apre la strada alla ricerca di nuovi farmaci anti-obesità, è pubblicata sulla rivista Nature Metabolism dall'Università tedesca di Bonn e dall'Università della Danimarca Meridionale

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Crescenzi invita a ragionare sul futuro dell'umanità. Se oggi possiamo modificare il DNA la rivoluzione della biologia molecolare "ci ha dato la possibilità di attuare una speciale forma di terapia, detta genica"

Ti potrebbero interessare

La scoperta, che apre la strada alla ricerca di nuovi farmaci anti-obesità, è pubblicata sulla rivista Nature Metabolism dall'Università tedesca di Bonn e dall'Università della Danimarca Meridionale

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Crescenzi invita a ragionare sul futuro dell'umanità. Se oggi possiamo modificare il DNA la rivoluzione della biologia molecolare "ci ha dato la possibilità di attuare una speciale forma di terapia, detta genica"

Ultime News

Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"

Su Lancet i risultati del confronto tra siringa e patch per l'anti-morbillo e rosolia